Giacopo Simonese y Giorgio Veronese en el Cuyabeno para estudiar plantas medicinales
unedì 9 aprile 2007
1) Tucano
2) Buono lo zapote dopo un mese di digiuno, eh?
3) Preparazione di Chichita di Chontaruros
4) Tarantola
5) Allenamento con cerbottana lunga
Ora carico le altre foto su album picasa, così potrete cliccare in basso a destra e vederle tutte, oltre ad altre foto del Rio Morona fatte da altri compagni di viaggio..
Secoya, Rio Aguarico
Domenica
Dopo un lungo viaggio in autobus arriviamo a Shushufindi, una cittadina fatta da una sola strada e tante baracche, direi oscena e ultranoiosa città stile farwest. Ci vivono coloni meticci e neri che vengono dalle regioni povere come Esmeraldas e Manabì, attirati da improbabili fortune. La città è stata creata 15 anni fa dopo che gli americani scoprirono che l'Amazzonia poggia sopra un'enorme giacimento di petrolio. Il problema è che l'acqua pompata sotto al greggio per riempire lo spazio lasciato vuoto, si riempie di minerali estremamente cancerogeni e l'acqua si muove molto più velocemente del petrolio, quindi fiumi e acque, nonchè tutto ciò che vi cresce, sono contaminati. Sono solo le 5 di mattina, prendiamo un pulmino e sulla strada sterrata corriamo verso il Rio Aguarico, altre 2 ore di sballottamenti e musica latina obriobrievole. Le nuvole riflettono le altissime fiamme dei pozzi petroliferi e si tingono di rosso. Durante questo tratto la foresta primaria è completamente devastata e si vede solo in lontananza, al suo posto piantaggioni di palma da olio appoggiata da multinazionali che vendono le piantine, il diserbante, il pesticida, e si preoccupano della raccolta. Il contadino colono incassa un po' di soldi facili, poi quando il terreno è depauperato e non serve più a niente viene venduto alle stesse multinazionali per una miseria.. Per il legno è ancora più semplice. Tutti nella foresta vorrebbero avere una bella motosega, così da poter tagliare i duri alberi con facilità e senza spaccarsi le mani. Nessuno ha i soldi per comprarsele. Le multinazionali del legname sì. Te la regalano e la ripaghi in legname, e si instaura poi un circolo vizioso. Arrivati al porto sotto un'acquazzone tropicale saliamo su una lancia a motore che ci porta dopo un'altra ora di viaggio dal responsabile Secoya di Ecotrackers, Gustavo, che a sua volta ci porta alla famiglia di Basilio, indigeno di 66 anni. Casa palafitta a 2 piani, vive solo con la moglie, e vicino una casetta con la nuora e la nipotina.
Lunedì
Basilio è un uomo pieno di risorse, costruisce splendide amache in fibra vegetale da lui stesso ricavata dalla corteccia di un albero, amache familiare da tre persone. Sa tutto sugli animali, le piante, si costruisce le barche, gli atrezzi, tutto quello che può servire. E' una persona semplice e disponibile, una delle migliori incontrate nel nostro viaggio. Alleva un 4 mucche, si è fatto una piscina dove alleva pesci, ed è un dritto! Andiamo con lui a pescare in alcuni fiumiciattoli nella foresta che sono alimentati dalle piogge e non dal Rio Aguarico, dove lui non si fida più di pescare perchè ha visto strane morie di pesci dopo che a monte cominciarono a coltivare le palme. La sera troviamo una grossa tarantola nel nostro quarto dove dormiamo, prende la cerbottana lunga, le spara una dardo, lei cade al suolo e lui la fa a fettine col machete.
Martedì
Andiamo di nuovo a pesca tutto il giorno, prendiamo piccoli pesci, poi nel pomeriggio i cani fiutano qualcosa, e si lanciano verso la selva. Dopo un po' sentiamo che abbaiano fortissimo al chè Basilio ci fa un segnale e cominciamo a correre verso i cani. Lui nella foresta corre veloce, noi siamo un po' impacciati, così mi dà la sua canna da pesca e va col suo fucile a vedere che succede. Mentre torniamo verso casa sentiamo degli spari. Quando arriva Basilio ci dice di aver preso un Oso Miguel, un Formichiere gigante. Un cane è rimasto ferito dagli artigli e ha una gamba con un grosso buco. Nella notte i cani svegliano tutti e la mattina mancano dei pulcini.. è passato un tigrillo e se li è pappati..
Mercoledì
Come colazione zuppa piccante con costolette di saino, o pecari, e subito dopo arriva il nostro uomo con il frutto del precedente giorno di caccia, già tagliato in cosciotti e costate. Un po' di formichiere ce lo mangiamo in giornata, il resto viene affumicato per un giorno intero perchè dove non c'è il frigo è uno dei pochi modi di mantenere la carne. Nel pomeriggio andiamo a vedere alcune piante medicinali e mangiamo delle formiche dal gusto limone effervescente.
Alla sera arriva una barca che carica tutti e li porta alla messa evangelista, rimane solo Basilio, che non essendosi fatto battezzare non partecipa a nessuna funzione. Gli chiedo quale fosse la religione prima del cristianesimo e lui risponde che semplicemente non si credeva a nulla, si viveva e basta. La vera maestra è la natura, non i superman della chiesa. Suo nonno era sciamano così come moltissimi altri, ora rimangono solo 3 sciamani, tra cui Cesario di 95 anni. Lo stesso percorso si ripete, 30 anni fa arrivano gli americani con i missionari, si imboniscono e intontiscono gli indigeni raccontando per vere le cose fantasmagoriche che accaddero 2000 anni fa in quel di Palestina, poi arrivano altri americani amici che comprano terreni in cambio di 4-5 carriole colorate, portano via gli alberi, poi petrolio, palme e poi mi spiegheranno cosa è servito pregare il nulla tutti questi anni quando non avranno di che nutrirsi e il loro ambiente sarà definitivamente distrutto..
Giovedì
Da quando siamo arrivati, poi sappiamo che era da un mese, c'era una tartaruga di terra appesa ad un albero perchè non scappasse. A noi faceva una gran pena e abbiamo chiesto quanto costasse.. 5 dollari! L'abbiamo subito comprata, Basilio ci ha dato una mano a costruire un recinto, le abbiamo dato da mangiare banane e zapote con l'intento poi di liberarla una volta rifocillata. Ci penserà da sola a scappare dopo due giorni e tornarsene libera! Era un maschio (pancia cava e non piatta..) e si chiamano Kontigokou. Più tardi proviamo a farci insegnare ad andare in canoa ma riusciamo a fare pochi metri e ad affondare nel grande Rio Aguarico, avranno pensato che siamo delle mezze seghe! La sera troviamo in camera uno scorpione, dalla puntura più dolorosa di una formica konga e della durata di 3 giorni, lo catturo e così per un paio di giorni sono stato felicissimo di possedere due dei miei animali preferiti.. (ora sapete che chiunque mi regali una testuggine terrestre mi fa l'uomo più felice del pianeta.. bè non proprio, ma quasi..). Nella notte Giorgio sente cadere una bottiglia, accende la pila e ci ritroviamo un serpente rossonero in camera che scappa verso il tetto salendo le travi. Per sicurezza io dormivo già nell'amaca, Giorgio per terra con sopra la mia zanzariera, però dopo questo incontro, senza sapere se fosse velenoso o no, non abbiamo dormito sonni molto profondi!
Venerdì
La mattina Basilio mi mostra alcune piante medicinali che coltiva, tra cui ben 4 tipi differenti di erbe per migliorare l'olfatto dei cani (che prendono anche una bella stecca quando mangiano la zuppa con 'ste piante..).. una per cacciare guante e guatuse, altre due per il pecari etc.. Alla mia consueta domanda, quale cioè sia la pianta in assoluto più importante ed efficace, risponde "Iahè! Ayauasca, è per questo che mi mantengo così in forma! La bevo da quando ho 12 anni, la prima volta col mio nonnino, poi la bevo quando ho bisogno di pulirmi dentro dai vermi e per tutte le infermità in generale, e vedi dentro ai giaguari, vedi la tana dell'anaconda, e vedi tante altre cose. Per farla più forte, la cuciniamo otto ore con quell'altra pianta che ti ho mostrato prima, la Uaì-iahè.. " Minchia Basilio, siete tutti dei drogatacci, se venite in Italia andate subito a SanPatrignano a fare la muffa! Eppure questa pianta deve essere un potente antibiotico, antivirale, e anticancerogeno e antiparassitario, e la si usa per curare velocemente la tossicodipendenza da eroina e cocaina (l'ayauasca come tutti i psichedelici non dà alcuna dipendenza fisica). Troviamo un'altra tarantolona presso la camera e finisce trafitta da un dardo, con buona pace di animalisti e amanti dei ragni.. la peluria che ha sul corpo va nell'aria e la nipotina deve andare a lavarsi al fiumicello dietro casa per togliersi il prurito. Il morso della tarantola è molto pericoloso per i bambini in quanto può provocarne la morte, negli adulti invece da fortissimo dolore, febbre e allucinazioni.
Sabato
Facciamo una lunga camminata nella selva fino alla casa di Gustavo, vediamo scimmie leonine saltare tra gli alberi e incontro quello che mi mancava, una fantastica raganella grande come la mia mano che dorme a terra. La accarezzo dopo avere chiesto che non fosse velenosa, dopo un po' i punti toccati diventano azzurri e Basilio dice che forse un po' di veleno lo tiene.. la spostiamo dal sentiero e da Gustavo incontriamo anche un pecari semiaddomesticato. Tornati a casa ci accorgiamo che il cane ferito sta male, e difatti ha il buco sulla gamba pieno di larve di mosche che gli mangiano la carne. Lo legano ad un albero e cominciano a mettergli sulla ferita un liquido scuro tipo una sostanza petrolacea che amazza i bigattini e poi cominciano a toglierli.. ne avrà avute una trentina! Che schifo!
Domenica, Pasqua
Partiamo presto con una lancia a motore carica di indigeni e torniamo verso Shushufindi, dove rimaniamo 3 ore aspettando l'autobus per Quito.. non so come si possa vivere in un posto del genere!
Conclusioni
In questo viaggio ho potuto vedere come la foresta rischi di scomparire se non si farà qualcosa al più presto, ma si sa, l'uomo deve sbattere la testa milioni di volte prima di capire le cose. Gli indigeni secoya sono i migliori conosciuti, hanno tutti il pannello solare. Noi invece che di sole ne abbiamo anche di più e pure di vento, continuamo a comprare elettricità nucleare da francesi e crucchi perchè le pale eoliche rovinano l'estetica del paesaggio e perchè i pannelli sulle case non sono belli da vedere.. non sarà mica che l'Italia sta diventando un paese di frocetti interessati troppo alla moda? Pensare che se solo il 2% del nostro territorio fosse a panneli solari, saremmo completamente indipendenti dall'estero per la fornitura di energia..
Altra cosa che mi permetto di dire è che al mondo servono meno missionari e più ecologisti. Come sempre il problema non è l'indigeno che caccia solo quanto gli basta per vivere, ma il sistema occidentalistico che si cerca di imporre loro e che non è assolutamente ecosostenibile!
Anche loro tagliano la foresta, tagliano un'ettaro per coltivare yucca banane e mais, poi dopo 4-5 anni lasciano tutto alla foresta nuovamente e tagliano un'altro piccolo appezzamento senza mettere a rischio alcuna specie vegetale o animale.
Inoltre posso dire che sono rimasto affascinato dalle loro capacità artigianali, dalla loro vita semplice e naturale, dove lo stress ed il mal di testa sono pressochè sconosciuti.
Aloah!
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